Bestiario

Questo è solo un piccolo estratto dal nutrito bestiario delle reazioni del mondo sanitario, familiare, affettivo e sociale di fronte ad una malattia così poco conosciuta come il lipedema

“Signora questa malattia non esiste”
“Bastano dieta e sport, si compri una bella cyclette da camera”
“Sembra proprio uno strano linfedema bilaterale”

“Ha solo un po’ di cellulite.
Esistono ottime creme”

Le analisi sono a posto. Prosegua la cura.
Quale cura, dottore?

“Sì, è costituzione, anche la nonna era così!”
“Fatti tagliare lo stomaco”
“Ci sono problemi ben più seri”
“A tutti si gonfiano le gambe la sera”

“Ah è quella malattia finta
che esiste solo su internet”

“Tanto tutte le donne dopo la gravidanza si lasciano andare e comunque il marito l’ha già trovato”
“Lei non sa cosa sia una malattia vera”
“Non tutte le donne devono essere belle”
“Ti pare che adesso deve pagare lo Stato perché non ti sai accettare così come sei?”
“Non ti spogliare davanti ai bambini. Potrebbero spaventarsi”

“Non deve fare niente, signora.
In Germania le rubano solo soldi e tra due anni torna come prima”

“Ma cosa ha fatto per ridursi così? Fino a due anni fa non era deforme”
“Ah sì il lipedema. Il modo gentile che si sono inventati per dire a una donna che è grassa senza offenderla troppo”

“Sembri un personaggio dei fumetti,
metà donna e metà mostro”

“Ma quale livido spontaneo,
avrai sbattuto e non ti ricordi!”

“Spugnature ghiacciate! Niente è meglio di questi rimedi della nonna”
“Quante storie per un semplice prelievo, lo fanno anche i bambini”
“Come mai cammini col bastone? Sei così giovane”
“Ha tanto dolore? Si faccia una camomilla”
“E come lo infilo quel sedere sporgente nel cilindro della risonanza?”
“Lipedema? Mai sentito. Se fosse una malattia la conoscerei, non crede?”
“Guardi che si dice linfedema ed è la terza volta che mi corregge. Il paziente presuntuoso fa perdere la pazienza anche al medico più volenteroso”
“Signora, deve essere contenta che sua figlia non può mettersi le gonne corte che a quell’età portano solo problemi”
“Sua madre non cammina più? E non riuscite a metterla a dieta?”
“Ha un lipedema costituzionale. Non si può fare niente. Ci deve convivere”
“Certo che se vai al mare con quei rotoli sulle braccia fai spaventare tutta la spiaggia”
“Il dolore è una cosa soggettiva, le posso dare il numero di un bravo psicologo”
“Fin quando non ti togli i vestiti non sembri nemmeno malata”
“Non c’è cura. Faccia qualche massaggio e lunghe passeggiate”
“Come ha detto? Lipedema? Guardi che si dice linfedema e quello viene solo ai malati di cancro. Stia serena e si goda la vita”
“Signorina, se avessi un soldino per ogni ciccione che è venuto a raccontarmi che non mangia troppo sarei miliardario”
“Controlli sua moglie che sicuramente mangia di nascosto”
“Ma quali linee guida? I pazienti meno ne sanno e meglio è per tutti”
“Che lavoro fa suo marito? E lei lavora? Bene, sono 3000 euro”
“Sono tutte scuse per non seguire la dieta”
“Ah sì, è quella malattia che si sono inventati a Roma”
“Basta con questa pigrizia, si deve sforzare di fare le scale”
“Ma ti pare che non riesci a stare seduta!”
“Che t’importa delle cosce grosse. Metti una gonna lunga e hai risolto”
“Sprema mezzo limone tutte le mattine. Tutto qui. Le occorre altro? Ho la sala d’attesa piena di pazienti veri”
“Mamma mia, ma che ti è successo alle gambe, sembri un budino andato a male”
“Sei già stanca? Ma abbiamo appena cominciato a camminare”
“Altro che malattia, questa è solo ciccia”
“Ma come ahi, ti ho appena sfiorata!”
“Signora, se continua così alla fine della gravidanza le sue gambe peseranno più di tutti i compagni d’asilo di suo figlio”
“Ma se facciamo un figlio e poi diventa come te, io come faccio a fare da badante a tutti e due?”
“Certo che per come sei fissata tu con la dieta dovresti essere uno stecchino. E invece…”
“Se resti seduta sei bellissima. Peccato che poi ti alzi in piedi”

“Ma se facciamo un figlio e poi diventa come te, io come faccio a fare da badante a tutti e due?”